
Enzo Ferrari
Enzo Ferrari mentre collauda nel 1924 una Alfa Romeo 8 cilindri. Padre fondatore dell’omonima scuderia, Ferrari fu una delle figure più importanti dell’automobilismo mondiale. La ditta è divenuta famosa in tutto il mondo per le vetture sportive e da corsa, che si sono affermate nelle principali competizioni automobilistiche internazionali. Hanno gareggiato e vinto sulla vettura avente come simbolo il cavallino rampante i più importanti piloti di Formula 1, da Fangio a Lauda, da Villeneuve a Schumacher. Tutti i diritti riservati.
Ferrari, Enzo (Modena 1898-1988), corridore automobilistico e industriale italiano, fu una delle figure più importanti dell’automobilismo mondiale. Esordì come pilota nel 1919, alla Targa Florio; l’anno successivo gareggiò per l’Alfa Romeo, e con il marchio di Arese lavorò per vent’anni, ricoprendo vari incarichi: da collaudatore a pilota, da responsabile commerciale a direttore del settore corse.
Nel 1929 fondò a Modena la Scuderia Ferrari, una società che aveva come obiettivo quello di consentire ai soci di partecipare a corse automobilistiche, e che divenne presto una sorta di succursale dell’Alfa Romeo, sia sotto l’aspetto tecnico sia in campo agonistico. Nel 1940 la Ferrari si staccò dall’Alfa, e nel 1943, dopo aver trasferito l’officina da Modena a Maranello, un paese della provincia, iniziò a progettare e a produrre autonomamente vetture da corsa. La prima Ferrari, la ‘375’, era una 4,5 litri (cioè 4500 di cilindrata) modello 12 cilindri a V. Quando la scuderia Lancia si ritirò dalle corse, Ferrari fece rientrare nella sua scuderia il modello Lancia D50, con il quale ottenne numerosi successi nei Gran Premi del 1956 e del 1957. Un’altra storica vettura uscita con l’emblema del cavallino rampante, la ‘Dino Ferrari’, fu realizzata nel 1957 e ottenne grandi risultati fra il 1958 e il 1960. Nel 1961 primeggiò la ‘Tipo 156’, così come la ‘158’ nel 1964; infine, il modello a 3 litri, la ‘312’, dominò la scena nel 1966. Nel 1969 Ferrari cedette il 50% della sua azienda alla FIAT, una partecipazione diventata maggioritaria nel 1988 dopo la scomparsa del costruttore emiliano. La casa automobilistica modenese ha vinto, dal 1947 al 1988, sotto la direzione del suo fondatore, oltre 5000 gare sportive e ben 25 titoli mondiali in tutte la categorie delle corse automobilistiche. Tutti i più grandi piloti di Formula 1, da Alberto Ascari a Juan Manuel Fangio a Niki Lauda, da Gilles Villeneuve ad Alain Prost fino a Michael Schumacher, hanno gareggiato e vinto al volante di una Ferrari. Enzo Ferrari, figura di grande personalità e carisma, fu insignito di numerosi riconoscimenti per il suo genio sportivo e imprenditoriale. Nel 1960 l’Università di Bologna gli conferì la laurea honoris causa in ingegneria meccanica, e nel 1988 dall’Università di Modena ebbe quella in fisica. Ricevette il premio Hammarskjöld dell’ONU nel 1962 e la Medaglia d’oro Scuola della cultura e dell’arte del Presidente della Repubblica nel 1970.

Ferrari 125
Nel 1948, con lo stesso motore della 125 S, venne realizzata la 125 F1 che, nel settembre dello stesso anno, esordì al Gran Premio d’Italia con il pilota Alberto Ascari. Tutti i diritti riservati. La prima vettura prodotta dalle officine Ferrari di Maranello fu la 125 S. Messa a punto nel marzo 1947, fece il suo esordio sportivo l’11 maggio dello stesso anno sul circuito di Piacenza con il pilota Franco Cortese. In quell’occasione la macchina si ritirò, ma due settimane dopo, con lo stesso Cortese, vinse il Gran Premio di Roma.
Ferrari 250

Nel 1957 venne progettata e realizzata la Ferrari 250 GT “California”, su disegno di Sergio Scaglietti. Motore 12 cilindri a V e cilindrata 3000, la California, che ebbe negli anni successive versioni (nel 1960 e nel 1966 la 365 e la 365P Speciale), fu tra le vetture spider di maggior successo del marchio Ferrari. La Ferrari 250 GTO è sia un’automobile stradale sia una da corsa prodotta dalla Ferrari agli inizi degli anni sessanta. Di Ferrari 250 GTO ne sono state prodotte appena 36 esemplari.

Ferrari 360 Spider
La Ferrari 360 Spider, commercializzata a partire dall’estate 2000, è la versione aperta della 360 Modena, presentata nel 1999 al Salone dell’auto di Ginevra. La 360 Spider, con il suo motore a 8 cilindri a V di 3569 cc, è la ventesima vettura da strada decappottabile prodotta nella storia della Ferrari e segna una tappa fondamentale lungo la strada della ricerca tecnologica del marchio del cavallino rampante per quanto riguarda le soluzioni di strutturazione del telaio, interamente in alluminio, di aerodinamicità e di facilità di guida, tutte derivate dalla sperimentazione attuata sulle vetture di Formula 1. Armonia ed eleganza delle linee sono state assicurate dalla mano del grande designer automobilistico Sergio Pininfarina. La Ferrari 360 è un’autovettura sportiva prodotta dalla casa automobilistica italiana Ferrari tra il 1999 e il 2004.

Ferrari 360 GT
Derivata dalla 360 Challenge, questo modello da competizione e competitivo sui tracciati più diversi, sia veloci che lenti, trova il suo punto di forza nel perfetto equilibrio del suo assetto oltre che nelle prestazioni di motore e trasmissione. Parti della carrozzeria sono in carbonio kevlar, un elemento che garantisce robustezza e solidità con il vantaggio del risparmio di peso. La 360 Modena è una berlinetta sportiva con trazione posteriore. Una caratteristica particolare è il motore centrale in bella vista attraverso il lunotto posteriore della vettura. La 360 ha preso parte a numerosi eventi sportivi con la versione Challenge, alleggerita rispetto al modello di base ma con lo stesso motore. Questo nuovo modello segna una svolta decisiva per la storia della Ferrari, infatti non ha più i fanali anteriori “a scomparsa”, sostituiti da altri “a vista” con nuove tecnologie di illuminazione; non presenta più neanche le classiche linee tese, come la sua progenitrice, la Ferrari F355. Il motore ora è il nuovo V8 a 5 valvole per cilindro, con angolo di 90° e con cilindrata portata a 3586 cm³, ed eroga 400 cavalli a 8500 giri/minuto. Grazie ad un largo impiego di alluminio, ora ha un peso minore del 28% rispetto alla F355, nonostante abbia delle dimensioni maggiori.

Ferrari 575M Maranello: veduta frontale
All’esterno, equilibrio e sobrietà: due valenze derivate dalla 550, e nuova estetica dei gruppi ottici, nuovo disegno delle ruote. E per gli interni, nuovi i sedili, il volante, i pannelli porta e il trattamento della componentistica di bordo. Modifiche e innovazioni che a prima vista le attribuiscono, come per la 550, l’unanime appellativo di “instant classic”. Il motore 12 cilindri della 575M Maranello, mantiene la disposizione a V di 65 gradi, quattro assi a camme in testa, quattro valvole per cilindro.
Ferrari F310

[1] Il 1997 è stato per la Ferrari l’anno della ripresa nelle competizioni a livello mondiale, che hanno visto la casa di Maranello trionfare nel 1998 su alcuni importanti circuiti. Nella foto, il modello F310 V 10, portato alla vittoria dal pilota tedesco Michael Schumacher nella prova del campionato mondiale tenutasi nel maggio del 1997 sul circuito cittadino di Montecarlo.
Fin dal proprio nome la F310 palesò la sua novità tecnica più rilevante, una vera e propria «svolta epocale» in casa Ferrari.Si decise infatti di abbandonare il motore V12, usato dalla Scuderia per gran parte della sua esperienza in Formula 1, in favore di una configurazione V10,[2] una scelta finalizzata a ridurre peso e ingombri,[3] ridurre i consumi e meglio gestire la cilindrata massima di 3000 cm³ imposta dal regolamento:[2] la sigla «310» indicava per l’appunto la cilindrata di 3 litri e il numero dei cilindri, questi ultimi disposti a 75°[4] secondo lo schema progettato dall’ingegnere Paolo Martinelli.

Ferrari F2001 (652) 2001
Vincitrice del titolo mondiale nel 2000, la Ferrari partecipa al Campionato del 2001 con una vettura ancora più competitiva, dotata di nuove sospensioni, una linea aerodinamica perfezionata e un motore, se possibile, anche migliore del precedente. È lunga 4,445 m, larga 1,796 m e alta 0,959 m; con il pilota a bordo, non pesa più di 600 kg. La Ferrari F2001 era una monoposto di Formula 1 progettata da Ross Brawn e Rory Byrne per la stagione 2001 di Formula 1 . Questo modello è stato utilizzato con successo anche per difendere per la seconda volta consecutiva il Campionato Mondiale Costruttori, vinto nel 1999. La vettura è stata progettata in base alle nuove modifiche regolamentari che hanno richiesto un’ala anteriore più alta per ridurre la deportanza. Ciò determinò il caratteristico muso “droopsnoot” e l’ala anteriore a forma di cucchiaio. In quella stagione vennero reintrodotti anche i controlli di trazione e di lancio, e la vettura e le sospensioni furono progettate tenendo conto di questi cambiamenti. La vettura mantenne alcuni elementi del design delle Ferrari create da Brawn e Byrne, pur basandosi maggiormente sulla filosofia di design della McLaren . La vettura presentava alcuni tratti distintivi della Ferrari , come il periscopio di espulsione creato dal team nel 1998 e la forma aerodinamica del tetto che era una caratteristica dei suoi predecessori, tuttavia l’efficienza aerodinamica e degli pneumatici era stata notevolmente migliorata rispetto alla F300, alla F399 e alla vettura dell’anno precedente. La vettura si rivelò facile da configurare e più veloce delle rivali come la McLaren , ma la Williams , sebbene aerodinamicamente inferiore, aveva un motore BMW molto potente , molto più potente del motore della Ferrari. La stagione, tuttavia, fu facile per Michael Schumacher , che ottenne 9 vittorie e il suo quarto titolo mondiale, guadagnando 123 punti. Non è riuscito a completare solo due gare, ma il suo compagno di squadra Rubens Barrichello è stato sfortunato e avrebbe dovuto vincere più volte, ma non ci è riuscito a causa della sua inaffidabilità. La Ferrari si è assicurata il terzo titolo costruttori consecutivo .
All’inizio del 2002 la vettura era ancora competitiva e Schumacher ottenne la vittoria finale con la vettura al Gran Premio d’Australia, prima che venisse sostituita dalla potentissima F2002 dalla terza gara in poi. La F2001 ha ottenuto 10 vittorie, 13 pole position , 4 giri più veloci e 197 punti in gara.

Ferrari Testarossa
Il modello Testa Rossa (TR) venne introdotto nel 1956 nella versione 500, con un motore a 4 cilindri, per una cilindrata complessiva di 2000 cc.La vettura, con la sua linea, opera di Pininfarina[2], caratterizzata dalla coda notevolmente allargata (dominata dalla grossa fanaleria di foggia rettangolare dissimulata dalla presenza di una fitta serie di barre orizzontali dipinte di nero) e dalle grandi griglie laterali, suscitò subito ampi consensi (e qualche critica: qualcuno la considerò persino eccessiva, più vicina all’ostentazione Lamborghini che all’eleganza Ferrari). Anche gli interni, lussuosamente rifiniti, erano opulenti.

Ferrari Testarossa: la mitica berlinetta anni ’80 oggi rivivrebbe così
La Ferrari Testarossa, indimenticata e iconica berlinetta del Cavallino Rampante, disegnata da Pininfarina, lanciata nel 1984, ritorna alla ribalta con un interessante progetto “revival” realizzato dal designer parigino Johann Delestree, autore dei render che danno forma ad una versione moderna e attualizzata ai giorni nostri di quel mitico modello costruito dalla Casa di Maranello che ha segnato il mondo automobilistico dell’epoca.
La gamma ufficiale dell’evoluzione Ferrari 1

La gamma ufficiale dell’evoluzione Ferrari 2
